Commento al Vangelo della Domenica di Pasqua
Gv 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
E’ difficile trovare le parole per spiegare come mi sentissi. Triste, deluso, forse solo. E’ vero, le sue ultime parole erano state per me: avevo una persona di cui prendermi cura ed una madre che si preoccupava di me.
Ma Lui, se n’era andato: la cosa importante era questa. Nella disperazione, una forza dal cuore mi chiedeva di continuare a credere alle sue parole: tornerò da voi, non abbiate paura! Ma come fare? Come può un uomo di fronte alla morte del suo migliore amico, accettare e comprendere che si ricongiungeranno?
Ricordo bene in quale situazione eravamo confinati, io e i miei fratelli: la tensione nelle mani e nei piedi, gli occhi gonfi per il poco sonno e le troppe lacrime. Tutti cercavano di trovare una soluzione, molti litigavano tra loro.
Io non prendevo parte alla discussione: non avevo nulla da dire né alcuna voglia di sentire i loro ragionamenti.
…
Era mattina presto, non riuscivo a dormire e chiesi a Pietro di fare due passi: il solo che, come me , non sentiva la necessità di capire quanto piuttosto quella di non perdere la speranza.
Udimmo rumore di passi in lontananza e una voce di donna che chiamava forte i nostri nomi: Chi mai poteva cercarci con tanto desiderio in un orario così inusuale? Riconobbi da lontano i capelli di Maria di Magdala, la quale correva verso di noi.
“Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”
Disse queste parole con il fiato corto, gli occhi pieni di lacrime, indecisa se piangere per la tristezza o la gioia. Senza pensarci due volte corremmo verso il sepolcro. Un turbine di domande affollò i miei pensieri: chi avrebbe potuto fare una cosa del genere? Il suo corpo non aveva già patito abbastanza? Cosa avrei detto a Maria? Una madre può sopportare il dolore di perdere un figlio due volte?
Senza neanche rendermene conto, lasciai indietro Pietro; correvo così veloce che rischiai di inciampare diverse volte, finché da lontano non vidi il grande masso che solo per poche ore aveva ospitato il mio migliore amico, senza vita, senza espressione sul volto, senza angeli o schiere celesti che lo sostenessero nel suo transito. Ma, quando arrivai, vidi subito i teli posati, ancora odoranti di Lui, macchiati del suo sangue e del suo sudore.
Senza neanche rendermene conto, lasciai indietro Pietro; correvo così veloce che rischiai di inciampare diverse volte, finché da lontano non vidi il grande masso che solo per poche ore aveva ospitato il mio migliore amico, senza vita, senza espressione sul volto, senza angeli o schiere celesti che lo sostenessero nel suo transito. Ma, quando arrivai, vidi subito i teli posati, ancora odoranti di Lui, macchiati del suo sangue e del suo sudore.
Non ebbi il coraggio di proseguire oltre e rimasi fuori, fermo, inerme ed incredulo.
Pietro entrò subito e constatò quello che Maria ci aveva anticipato: Il sepolcro era vuoto, Il Signore era stato portato via.
Dopo poco decisi di entrare anche io.
…
E’ difficile trovare le parole per spiegare come mi sentissi. Capii improvvisamente quanto fossi stato sciocco fino a quel momento. La risposta era sotto ai miei occhi e mi ostinavamo a non voler capire. Eppure Lui era stato così chiaro, come al solito lei sue parole erano state semplici ed esaustive, ma avevo preferito cedere ad una facile commiserazione. Si stavano compiendo le scritture, era giunta la Sua ora: tutta la sua vita era stata in funzione di quel momento ed era nostro compito era comprendere e diffondere il mistero. E’ vivo. Il Signore vive, Il Signore vive e mi vuole vivo.
Chiara Iannicelli - Animatrice araldini
Chiara Iannicelli - Animatrice araldini
Pace e bene a tutti. Gesù Risorto porti nuova vita nelle nostre fraternità e nella nostra esistenza. Il Signore benefica ogni vostra iniziativa, mantenga vivo il vostro entusiasmo e ci conceda di continuare a camminare per sempre sulla strada che abbiamo intrapreso. Grazie per la vistra testimonianza
RispondiEliminaGrazie Chiara per averci fatto vivere in prima persona, col tuo bellissimo commento, quello che provó Giovanni alla scoperta della Risurrezione di Cristo ❤️
RispondiEliminaNon ho parole per il bellissimo commento
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