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"Seguendo Francesco" ed. Natale 2023

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  Ecco a voi il link per leggere l'ultima edizione della nostra rivista "Seguendo Francesco" 🥰 Buon Natale e buona lettura dalla Gi.Fra. di Avellino 💚 👇 Seguendo Francesco Natale 2023

"Beati i costruttori di felicità" - Campo locale GiFra 2023, Lagonegro

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Ecco a voi il link all'album con tutte le fotografie del nostro campo estivo a Lagonegro! Buona visione 🥰   https://photos.app.goo.gl/QaCTtgJi91ZXEyoL7

Commento al Vangelo della XII Domenica del Tempo Ordinario

Mt 10,26-33 In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». In questo passo tratto da

Versetto del mese di giugno

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Filippesi 1,6 Ciò che questo versetto ci insegna è che Dio è fedele e che possiamo affidare a lui il nostro futuro. Anche se le cose potrebbero sembrare difficili o incerte, possiamo essere certi che Dio sta lavorando in modo costante e continuo per completare la sua opera in noi. Allo stesso modo, l'impegno del francescano è di replicare l'esempio del padre nell'aiuto di chi ne ha bisogno, diventando veri testimoni della Parola. Gruppo EPM 📳🫱🏼‍🫲🏿🌐 Foto su Instagram  

Commento al Vangelo della XI domenica del Tempo Ordinario

Mt 9,36-10,8 In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù invò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi

Commento al Vangelo della domenica del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

  Gv 6, 41-59 Assimilare Gesù, vita e norma di vita 41 I giudei fedeli al regime lo criticavano perché aveva detto: « Io sono il pane disceso dal cielo », 42 e dicevano: - Ma costui non è Gesù, il figlio di Giuseppe, di cui conosciamo il padre e la madre? Come fa adesso a dire: « Sono qui disceso dal cielo »? 43 Replicò Gesù: - Smettetela di criticare fra di voi. 44 Nessuno può giungere fino a me se il Padre che mi mandò non lo attrae a sé, e io lo risusciterò l'ultimo giorno. 45 Sta scritto nei profeti: « Saranno tutti discepoli di Dio»; chiunque ascolta il Padre e impara si avvicina a me. 46 Non che qualcuno abbia visto personalmente il Padre, eccetto colui che procede da Dio; questi ha visto personalmente il Padre. 47 Davvero vi assicuro: chi crede possiede vita definitiva. 48 Io sono il pane della vita: 4 i vostri padri mangiarono la manna nel deserto, ma morirono; 50 questo è il pane che scende dal cielo affinché mangiandone non si muoia. 51 Io sono il pane vivo disce

Commento al Vangelo della domenica della Santissima Trinità

  Gv 3,16-18 In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».   Questa domenica Gesù ci mette davanti una delle più grandi dimostrazioni di amore di Dio: "Ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito". Per un padre essere disposto a dare la vita per il proprio figlio è quasi una caratteristica innata; ma Dio ama talmente il mondo, malato e corrotto, da mandarvi il suo unico figlio. Anzi, addirittura Dio "dà" il figlio, lo dona agli uomini, gli stessi che poi lo condanneranno a morte. Bellissimo notare come il Signore promette la vita eterna a chiunque creda nel nome del suo

Versetto del mese di maggio

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Mt 6,33 La prima preoccupazione dei discepoli deve essere per la realizzazione della giustizia del regno. “Che regni la sua giustizia”. La fedeltà a Dio si mostra nella fedeltà all’uomo, nel lavoro della comunità del mondo: tolta ai discepoli l’ansia dell’immediato, della vita-sopravvivenza, Gesù ricorda loro lo scopo primario dell’esistenza del gruppo: l’impegno per la pace e l’uguaglianza. 🌍🤲 Gruppo comunicazioni sociali e web 📲 Foto su Instagram  

Commento al Vangelo della domenica di Pentecoste

  Gv 20,19-23 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».   Oggi è la domenica di Pentecoste, oggi la Chiesa celebra il dono dello Spirito Santo. Maria e i discepoli sono chiusi in casa e sono nel timore del Giudei. “Pace a voi!” è il saluto con il quale Gesù si presenta loro, ma prima che avvenga il riconoscimento Gesù dovrà mostrare loro i segni della passione: le mani e il fianco. Al timore subentra la gioia “i discepoli gioirono al vedere il Signore”. Ed ecco il confe

Commento al Vangelo della VII domenica di Pasqua

  Mt 28,16-20 In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Questo brano del Vangelo è una scena di congedo: Gesù si allontana e pronuncia le  sue ultime preziosissime parole. “Lascia” su questo monte degli uomini confusi ed impauriti, che ancora dubitano; affidando loro il compito di battezzare e insegnare a vivere ciò che ha comandato, riponendo nell’uomo tutta la sua fiducia. La parola “battesimo” deriva dal latino “baptismus”, che significa letteralmente “immersione”: Gesù chiede agli undici di immergere ogni uomo in Dio e insegnargli a lasciars

Commento al Vangelo della VI domenica di Pasqua

  Gv 14,15-21 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».   Leggendo il Vangelo di que s ta domenica, ai primi righi possiamo vedere che l'evangelista Giovanni utilizza il termine "Paràclito": parola piuttosto inconsueta per chi, come me, è "meno esperto", e sulla quale intendo soffermarmici p

Commento al Vangelo della V domenica di Pasqua

  Gv 14,1-12 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre

Commento al Vangelo della IV domenica di Pasqua

 Gv 10,1-10 In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il

Commento al Vangelo della III domenica di Pasqua

  Lc 24,13-35 Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberat

Versetto del mese di aprile

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“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”  Ciò esalta molto il senso di comunità, del come siamo chiamati a stare insieme. Dio è con noi sempre, nel nostro quotidiano, nella nostra preghiera, ma Gesù desidera sottolineare lo stare insieme come un mezzo "speciale" per incontrarlo. La preghiera è il primo strumento di relazione con Dio, ma questa stessa relazione ci porta a stare vicino al fratello, a comunicare con lui come Gesù stesso ci ha insegnato e ha fatto. Ma ciò non fa altro che mettere al centro Dio. Si crea quindi uno scambio continuo dove se viene meno l'una o l'altra cosa perde di senso sia la preghiera sia lo stare insieme: la prima diventa uno sterile monologo, l'altra un confronto che non accoglie nel profondo l'altro. Impegnarsi a curare l'ambito della nostra vita in cui facciamo più fatica, che sia la preghiera o lo stare insieme può essere il passo che da questo mese ci permette di essere più incontrabili e di

Commento al Vangelo della II domenica di Pasqua

  Gv 20,19-31 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a