Commento al Vangelo della II domenica di Quaresima

Lc9,28                                                                                                                                                            In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

Siamo alla seconda Domenica di Quaresima cioè alla seconda tappa del nostro cammino verso la
Resurrezione del Signore. Questo cammino è iniziato con il Mercoledì delle Ceneri, detto "delle
Ceneri" perché queste simboleggiano il nostro corpo; come ci dice un passo delle scritture: “cenere
eri e cenere tornerai”. Quaresima vuol dire appunto 40 giorni prima della Festa di Pasqua. La Quaresima è un tempo di Conversione, di digiuno e di preghiera che inizia come ho detto prima con il
Mercoledì delle Ceneri e finisce con la Domenica delle Palme cioè con l’inizio della settimana Santa. È proprio durante la Settimana Santa che noi attendiamo più impazientemente e con gioia la Resurrezione di Gesù. Gesù in questi 40 giorni dopo il Battesimo, si ritirò in Preghiera e fu tentato da Satana il Diavolo. Nella Prima Domenica di Quaresima abbiamo ascoltato il Passo del Vangelo delle Tentazioni di Satana ed oggi abbiamo ascoltato il Vangelo della Trasfigurazione del Signore. Nella prima parte del Vangelo è come se noi volessimo stare e restare in un posto che ci piace tanto e non ce ne vogliamo andare! Pietro disse a Gesù che è bello essere nel posto in cui Gesù ha portato Pietro, Mosè ed
Elia (tre suoi Apostoli). Nella seconda parte del Vangelo viene raccontata la seconda chiamata di Dio a Gesù e dice che è il suo figlio prediletto. La prima Dio l’ ha fatta dopo il Battesimo di Gesù.                  "È bello essere qui!":È l'esclamazione entusiasta di Pietro detta anche a nome degli altri due amici discepoli quando Gesù li porta sul monte della trasfigurazione. Pietro parla dal cuore, anche se l'evangelista annota subito che parla non sapendo quel che dice, come non si rendesse davvero conto di quel che sta succedendo davanti ai suoi occhi e neppure delle conseguenze della sua richiesta. È bella quest'esperienza di luce, di pace, di profonda chiarezza di fede che Pietro, Giacomo e Giovanni hanno in mezzo alla difficoltà della vita di tutti i giorni.
Gesù appare così chiaro e appare come qualcosa che illumina e riscalda la vita. Non è sempre così
purtroppo, e sia la vita che la fede a volte ci sembrano oscure e faticose. Pietro vorrebbe fissare questa esperienza e rimanerci dentro per sempre. La sua richiesta di fare tre capanne, richiama il desiderio di trasformare l'avvenimento in un momento di culto, come era la festa delle capanne della tradizione ebraica. Questa festa, celebrata ancora oggi, ricordava al popolo l'esperienza della liberazione dall'Egitto e l'esodo nel deserto verso la terra promessa. Pare che Pietro voglia trasformare quella esperienza di trasfigurazione in un culto che in questo caso rischia però di aprirsi e chiudersi solo nel momento in cui si celebra, come spesso accade anche a noi quando partecipiamo a qualche liturgia religiosa. Tante volte "rinchiudiamo" Dio in pochi momenti di preghiera e in qualche luogo particolare (una chiesa, un santuario, un luogo religioso) e non lo portiamo nella vita di tutti i giorni.
Pensiamo che solo in qualche momento Dio ci possa parlare e illuminare ma poi il resto della nostra vita sembra illuminata da altre luci e guidata da altre parole che non sono quelle della fede.
Abbiamo bisogno di momenti di luce che rilancino la nostra vita interiore. Abbiamo bisogno di piccoli ma ignificativi momenti in cui ricaricare la fede e sentirla come "bella", come utile alla vita. Questi momenti di luce e di chiarezza interiore sono finalizzati a sentire Gesù, sempre all'opera nella nostra vita e sempre capace di illuminare le nostre scelte e di scaldare il nostro cuore.
Gesù alla fine della trasfigurazione rimane solo. Questo accade per ricordare che alla fine solo Gesù possiamo seguire ed ascoltare. Lui anche nelle giornate più normali e quotidiane e anche in quelle più
difficili e poco luminose del cuore, può parlarci e illuminarci.
La Quaresima è un momento propizio per ricaricare la fede e motivarla ancora.                               Ricordo che oggi ricorre anche il nono anniversario della Elezione a Romano Pontefice di Papa Francesco. Buona Quaresima a tutti da Antonello Bellizzi 

Antonello Bellizzi

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