Commento al Vangelo della IV domenica del tempo ordinario
Mt 5,1-12
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù
salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi
discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed
esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Sappiamo veramente che cosa sono le beatitudini e chi sono i beati?
Nella prima parte del Vangelo, il Signore ci dice chiaramente chi sono i veri beati e perché:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli…»
Queste beatitudini non sono ciò che pensano la maggior parte dei giovani di oggi, che desiderano esclusivamente i soldi, che pensano solo a se stessi e non si preoccupano di aiutare chi sta in difficoltà, passano tutto il loro tempo vicino al telefono o ai videogiochi, credono di essere invincibili. Pensano di essere superiori agli altri solo perché hanno più soldi o abiti firmati o un telefono di ultima generazione e addirittura talvolta prendono in giro le persone che queste cose non possono permettersele. Gesù ci insegna l’opposto, ci insegna che non servono i soldi per avere una vita serena e felice ma basta fare del bene, aiutare le persone che sono in difficoltà, ma anche semplicemente vivere la propria vita in mitezza e rettitudine.
«… Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»
Beato è colui che riesce ad abbandonarsi alla volontà del Signore anche quando questa sembra una condanna e provoca dolore, solo così si potrà essere veramente beati e aspirare al regno dei Cieli.
Dio è la nostra vera beatitudine è nel suo amore, nella sua luce, nella sua verità che riusciremo veramente a raccogliere il suo Vangelo e ad essere beati.
Secondo Papa Francesco, infatti, “le beatitudini sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita, sono la via della vera felicità; spesso il Signore, per donarsi a noi, sceglie percorsi impensabili, quelli dei nostri limiti, delle nostre lacrime e delle nostre sconfitte”.
Beato è colui che crede in Dio!!
Mattia Peloso
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