Commento al Vangelo della VI Domenica di Pasqua

"In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Credere in questo, ed è un'adesione alla fede quasi sempre tormentata e sofferta, non immediata e leggera, dona la pace del cuore. Pace profonda, salda, pace irremovibile, ben diversa dalla pace del mondo, quella che viene venduta come assenza di guerra, o peggio ancora... come guerra, ritenuta necessaria per imporre la pace."



Vi do la mia pace, non come la dà il mondo": il confine del male e del bene è nel nostro cuore, il nemico è dentro di noi, non fuori, e la prima autentica pacificazione deve avvenire nel nostro intimo con noi stessi e la nostra violenza.
I cristiani, spesso, quando parlano di pace... pensano al cimitero! La pace, secondo la Parola di Gesù, è il primo dono che egli fa, risorto, apparendo agli impauriti discepoli. Un cuore pacificato è un cuore saldo, irremovibile, che ha capito il suo posto nel mondo, che non si spaventa nelle avversità, non si dispera nel dolore, non si scoraggia nella fatica. La scoperta di Dio, nella propria vita, l'incontro gioioso con lui, la percezione della sua bellezza, la conversione al Signore Gesù riconosciuto come Dio, suscita nel cuore delle persone una gioia profonda, sconosciuta, diversa da ogni altra gioia. È la gioia del sapersi conosciuti, amati, preziosi. E la scoperta dell'amore di Dio ci apre a scenari nuovi, inattesi: il mondo ha un destino di bene, un amorevole disegno che, malgrado la fatica della storia e dell'umanità, confluisce verso Dio. E in questo progetto io, se voglio, ho un ruolo determinante.
Il Signore Gesù nel primo versetto , ci dice che chi lo ama osserverà sempre la Sua parola ! 
Ragazzi vi saluto con questa domanda “ ma noi veramente amiamo il Signore ? 
Tantissimi saluti e baci ! 

Antonello Bellizzi - Gruppo preghiera

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